Baby blues
Il baby blues o anche conosciuto come sindrome del terzo giorno non è altro che un malessere il più delle volte transitorio che si manifesta dopo il parto, è un malessere rivolto al neonato, associato ad irritabilità e umore depressivo di lieve intensità. Solitamente si manifesta 2 o 3 giorni dopo il parto e dura per un massimo di dieci giorni circa; la madre si sente stanca sia a livello fisico che a livello mentale e le continue domande sono rivolte al fatto se riuscirà o meno a prendersi cura del piccolo appena arrivato.Tutto questo è causato dallo stress psico fisico che vede coinvolta la donna durante e dopo il travaglio e dallo sbalzo repentino degli ormoni femminili e dall'ansia per l'aumento di senso di responsabilità nei confronti della famiglia. Statistiche affermano che circa l'80% delle mamme soffre di baby blues ma solo il 20% non riesce ad uscirne trasformando così il tutto in vera e propria depressione post parto.Un valido aiuto a contrastare il baby blues è il dialogare con altre donne ma soprattutto con il proprio partner, manifestando apertamente senza filtri le nostre paure, i nostri dubbi e le nostre aspettative. Siamo donne, umane e nessuno e nato genitore, ci si diventa con il tempo e proprio il tempo aiuta a perfezionarsi.Personalmente penso di aver sofferto di Baby blues esattamente il secondo giorno, Giorgia aveva pianto tutta la notte ed assieme a lei anche tutti gli altri bimbi presenti in stanza, loro però l'indomani sarebbero stati dimessi e io non volevo più star li, presi allora il telefono e mandai un messaggio al ginecologo che mi aveva seguito chiedendoli di passare in reparto. Lui arrivò nel pomeriggio e gli manifestai il mio desiderio ad essere dimessa, allora senza indugio mi visitò e scrisse lui stesso la lettera di dimissioni da presentare all'indomani al medico di turno. Anche quella seconda notte Giorgia non dormì e quando le altre mamme preparavano le valigie mi ritrovai chiusa in bagno a piangere, amavo quell'esserino ma mi stava sfinendo ed ero appena all'inizio, fortunatamente passò un'ostetrica molto gentile alla quale spiegai cosa non andava, lei prese Giorgia e mi accompagnò in una stanzetta dove mi fece riposare per un'oretta ma a me sembrò un'eternità e bastò a ricaricarmi, ma su suo consiglio decisi di rimanere li anche l'ultima notte. Quando arrivò il mio compagno convinto di riportarci a casa gli spiegai l'accaduto e fu d'accordo con me che io e Giorgia trascorressimo un altra notte in ospedale. I giorni a seguire a casa non furono una passeggiata, la montata lattea arrivò solo il lunedì successivo quindi Giorgia piangeva e piangeva ma avevo il supporto del mio uomo ed anche un po' di mia mamma. Proprio per esperienza personale consiglio a tutte le donne che si trovino in questa situazione di dialogare, dialogate più che potete, è solo l'inizio tutto può essere risolto non serve nascondersi è tutto normale, è uno stato quasi fisiologico!!!
Immagine presa da internet